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Topic: TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI (Letto 3271 volte) Topic precedente - Topic seguente
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TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Una settimana con la G-TEC Style
Questa settimana il Diario di bordo è dedicato alla Skoda Octavia Wagon G-TEC Style, versione a metano che adotta il nuovo quattro cilindri 1.5 TSI da 130 CV abbinato al cambio automatico doppia frizione DSG a sette marce. Grazie ai tre serbatoi presenti è possibile caricare 17,7 kg di metano, che assicurano secondo i dati della Casa un’autonomia di circa 480 km. I due sotto al vano bagagli sono in materiali compositi, mentre quello di fronte all'asse posteriore è realizzato di metallo. È inoltre presente un serbatoio di benzina di capacità ridotta da 10,5 litri, che permette di sopperire all'eventuale mancanza di punti di rifornimento. L’allestimento top di gamma include, bracciolo centrale, vano portaocchiali, sensore luci e pioggia, climatizzatore automatico bizona Climatronic, specchietti retrovisori esterni riscaldabili e ripiegabili elettricamente, mancorrenti neri, controllo pressione pneumatici, sensori parcheggio anteriori e posteriori, rilevamento della stanchezza del conducente. Il prezzo di listino dell’allestimento Style parte da 30.790 euro a cui si aggiungono gli optional presenti sul nostro modello: colore della carrozzeria Bianco Magnolia (400 euro), Comfort Pack (telecamera posteriore, Keyless Entry, Start and exit System, accensione e spegnimento motore senza chiave, portellone posteriore apribile e chiudibile elettricamente, ugelli lavavetro anteriori riscaldabili; 790 euro), Travel Assistant Pack (cruise control adattivo, mantenimento di corsia; 760 euro), radio Dab (120 euro), Style design pack (luci Led posteriori, mancorrenti sul tetto argento e cornici cromate dei finestrini, illuminazione Ambient light in dieci colorazioni; 520 euro), Skoda Care Connect (chiamata d' emergenza e accesso Remoto per 3 anni; 380 euro)  Il totale arriva, così, a 33.760 euro.

Grazie Octavia [Day 1]. Il tira e molla della tangenziale nelle ore di punta non è esattamente l'ideale per provare un'auto, ma offre tuttavia anche qualche opportunità. Come quella di testare alcuni degli Adas di cui è equipaggiata la station a metano di questa settimana. Anche involontariamente nel mio caso. Una piccolo incidente poco davanti a me ha causato un "muro" improvviso che ha fatto entrare in funzione la frenata automatica d'emergenza. Un segnale acustico e luminoso mi allerta del pericolo e sebbene abbia già pestato tempestivamente il piede sul pedale del freno, il sistema interviene in maniera ancora più decisa, arrestando l'auto a pochi centimetri dal mezzo che precede. Grazie Octavia, a parte il sudore freddo e un po' di palpitazioni me la sono cavata solo con un bello spavento. Il mantenimento di corsia, invece, non è altrettanto efficace: non blocca esattamente l'auto al centro della carreggiata, anche se è abbastanza dolce nelle correzioni e non rimbalza tra una linea e l'altra della carreggiata facendoti venire il mal di mare. Per saggiarne a fondo le doti provo a togliere le mani dal volante, ma poco dopo vengo redarguito: "Ora guidi il conducente!" compare sul cruscotto. Perentorio, ma efficace. Buono il funzionamento del cruise control adattivo, che mantiene la distanza di sicurezza in funzione del flusso di traffico, mai troppo brusco nelle ripartenze, pur privo della comoda funzione di Stop&go. Piccolo flashback per uno sguardo agli interni, molto armonici con buone plastiche e sedili di alcantara e pelle molto confortevoli. Il sistema infotainment con schermo touch da 9,2 pollici è situato al centro della plancia, ma leggermente in basso, in posizione ottimale per consultarlo senza distogliere troppo lo sguardo dalla strada. Facile da utilizzare offre una grafica accattivante e la compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto. Quasi senza accorgermene sono arrivato a destinazione: la "vasca" di 170 km circa dalla redazione a casa e viceversa mi consente di dare in consueto sguardo ai consumi, che fanno segnare una media di 25 km/kg. Roberto Barone, redazione Online

Non è sexy, ma t'intorta [Day 2]. Sarà che mi trovo quasi nel mezzo del cammin, ma è da un po’ che sono dilaniato dai dubbi. Compro una casa più piccola ma in una zona piena di locali, o comincio a pensare a qualcosa di più adulto? Continuo a fare il fenomeno in giro o pianto le radici in una storia seria? Mi tengo la spider usata da irregolare cronico – questa domanda mi ha destabilizzato – o è l’ora di usare la testa pure con le macchine? Ecco: dopo un weekend con una station a metano sono ridotto così. All’ennesima indecisione esistenziale. Per quanto paradossale possa sembrare, anche la Skoda Octavia Wagon, che non è quello che mi passa per la testa quando penso a un’automobile sexy, ha i suoi modi per intortarti. Lo fa poco per volta. Ti fa scendere i battiti, ti invita a usare una marcia più lunga. E finisce per farsi amare. Non con il cuore o con la pancia, ma con la testa sì. Perché? Perché ho visto materiali più dozzinali su modelli che costano diecimila euro in più. E che non hanno attenzioni come la sua illuminazione d’ambiente, sobria ma elegante. Perché i rivestimenti dei sedili sono super curati. Perché ha una retrocamera molto definita e a tutto schermo. Perché – dico una cosa da Autonotizie – è vicina alla fine della sua carriera, ma non sembra affatto. Pervaso da quella sottile (e adulta, aridaje) soddisfazione di avere tra le mani un oggetto valido che costa il giusto, mi sono dovuto concentrare per focalizzarne i limiti. Ve ne dico alcuni. La leva del cruise è nascosta sotto la razza sinistra e risulta poco logica nel suo funzionamento. Per adeguare la velocità di 1 km/h o di 10 km/h bisogna fare due movimenti diversi. E per regolare la distanza del veicolo che precede c’è un minuscolo dentino nel lato superiore. Il lane assist oppone troppa resistenza quando si cambia corsia (e l’ho disattivato). La presa Usb carica il telefono troppo lentamente. Non c’è un tasto per rispondere alle chiamate sul volante. Ma sono dettagli: il vero problema è stato rimanere immune al suo equilibrio discreto. E fare finta di essere ragazzo ancora per un po’. Fabio Sciarra, redazione Autonotizie


Re:Octavia G-TEC

Risposta n. 1
DAY 3: Pieno lunghetto, però meglio che con un'elettrica [Day 3]. Fa uno strano effetto, trovarsi dopo un po’ al volante di un’auto "normale". Dopo aver fatto l’abitudine a Suv, crossover e chi più ne ha, più ne metta, con le loro ruote alte e con la seduta altrettanto rialzata. Questa Octavia no, non è niente di tutto questo, né vuole esserlo. Si presenta come una "banale" station wagon, cosa che, al giorno d’oggi ormai fa un certo effetto, senza voler stupire con effetti speciali. Ma è tutta concretezza, accresciuta, nello specifico, dall’alimentazione doppia, a benzina e metano. Un’auto intelligente, quindi, in un’epoca in cui questa caratteristica sembra aver perso valore, e non penso solo al mondo dei motori. Tutta da rivalutare, invece, nell’uso quotidiano. Perché l’Octavia G-TEC che ho tra le mani va benissimo, naturalmente. Il cambio DSG ha innesti dolci e inavvertibili, lo sterzo è leggero il giusto, almeno nell’uso cittadino che ne faccio, il motore 1.5 eroga una quantità di cavalli (130) più che sufficiente per le esigenze di oggi. E quando vai a metano, neppure te ne accorgi. Diciamolo: non sono mai stato un grande fan di questo gas, pur apprezzandone le doti di ecocompatibilità. Mortificava le prestazioni, creava problemi alle valvole e costringeva a rifornimenti troppo lunghi per i miei gusti di "milanese imbruttito", sempre con la sensazione di stare perdendo del tempo prezioso. Senza contare la caccia al tesoro per trovare le stazioni di servizio, poco diffuse. Tutti problemi oggi ampiamente superati, tranne forse l’ultimo in alcun zone d’Italia. Le modifiche ai propulsori hanno risolto le noie di affidabilità; la differenza in termini di velocità, accelerazione e quant’altro con l’alimentazione a benzina è diventata impercettibile e trascurabile, in tempi di autovelox, tutor e quant’altro. Ci vuole ancora un po’ di pazienza per fare il pieno, ma sempre meno di quanta ne serva per le auto a batterie. Quella del metano, quindi, è una scelta furba e questa Skoda lo conferma. Poi, certo, in tema di auto, non sempre le preferenze sono dettate da furbizia e razionalità. Ma questo è un altro discorso… Emilio

Inoltre, sul link seguente c'è un utente che ha già ritirato la sua G-TEC 1.5 e sta postando le sue interessantissime esperienze!

https://www.metanoauto.com/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=13990&postdays=0&postorder=asc&start=0


Re:Octavia G-TEC

Risposta n. 2
Occhio al serbatoio della benzina [Day 4]. Per andare e tornare dal lavoro con la mia auto spendo circa 9 euro di carburante. Una cifra non trascurabile, considerando il fatto che la distanza da coprire non supera i 70 km. Del resto mi tocca fare i conti con una (adorabile) station 2.5 a benzina da 1.600 kg, con la trazione integrale permanente (sbizzarritevi pure a scoprire quale sia il modello). Sarà per questo che ho provato ancora più soddisfazione a calcolare il costo di esercizio della Octavia. Sì perché, dati alla mano, per fare lo stesso percorso con la station Skoda ho speso soltanto 3 euro, centesimo più centesimo meno. Ovvero un terzo rispetto al costo che devo sostenere abitualmente. Magie del metano, che garantisce spese di gestione veramente contenute rispetto ai combustibili tradizionali. E anche della Octavia che si è dimostrata molto più efficiente a livello di consumi se confrontata con la mia AWD perennemente assetata. In più l’impianto è armonizzato alla perfezione con questa station. Non solo perché viaggiando a gas non si avverte alcun calo di prestazioni rispetto a quando si sfrutta la classica verde. Ma anche perché il computer di bordo riporta tutti i dati di consumo e autonomia relativi al metano. Cosa ha raffreddato il mio entusiasmo? Il serbatoio della benzina, che non riesce a garantire più di 100-110 km di autonomia. Davvero troppo pochi. Soprattutto per chi, come il sottoscritto, non ha un distributore di metano vicino a casa. Matteo Valenti, redazione WebTV


 

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 4
Recensione ridicola a dir poco

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 5
Non chiamatela bi-fuel. Potrei parlarvi della dinamica di guida, piacevole e composta. Oppure del cambio automatico, improntato più al confort che alla rapidità. O ancora della comodità dell’assetto o della spaziosità dell’abitacolo. Invece, oggi ho deciso di andare più a fondo, raccontandovi cosa c’è dietro a questa wagon a metano, analizzando brevemente le modifiche al propulsore e l’effettiva convenienza fiscale delle auto “a gas”. Targhette a parte, la G-TEC è esteticamente identica a tutte le altre Octavia: l’unica differenza tangibile, oltre al bocchettone per fare il pieno di gas, è l’assenza del doppio fondo del bagagliaio, il quale risulta comunque ampio e ben sfruttabile. Questo perché sotto alla copertura fissa sono presenti due grandi serbatoi di materiale composito, abbinati a una terza bombola d’acciaio posizionata sotto il divano posteriore. Più potente e con più autonomia rispetto alla precedente 1.4, la nuova versione è dotata dello stesso 1.5 turbo a ciclo Miller montato dalle cugine Golf, A3 e Leon, caratterizzato da componenti specifiche per l’alimentazione a metano. Tra queste, ci sono le valvole di aspirazione a comando variabile e la turbina a geometria variabile (Vgt), che permette di ottenere una maggiore pressione di sovralimentazione, garantendo prestazioni brillanti. Proprio come sul 1.5 TSI a benzina di pari potenza, la versione a metano non dispone di dotazioni come la disattivazione selettiva dei cilindri (Act), offerta unicamente sulla variante da 150 CV del quattro cilindri. Oltre ai costi di percorrenza inferiori, già descritti da chi mia ha preceduto, la Skoda Octavia G-TEC può usufruire anche di alcune interessanti agevolazioni fiscali, come l’esenzione (parziale o totale) dal pagamento del bollo. Questo perché è un’auto “monovalente” a metano (e non una bi-fuel), alimentata principalmente a gas e dotata solo di un piccolo serbatoio di benzina per le emergenze. La commutazione, quindi, è automatica. Le normative italiane quantificano in 15 litri la massima capacità del serbatoio per il carburante di riserva e con 10,5 litri la G-TEC è al di sotto di questo limite. Ciò si traduce in un bollo ridotto del 75% in tutte le regioni italiane e nella totale esenzione dal pagamento in Lombardia, Liguria (per sei anni), Piemonte e Puglia (sempre sei anni), oltre che nelle province di Bolzano (tre) e Trento (cinque). Se a questo si somma il fatto che, alla guida, non si nota quasi nessuna differenza rispetto a un’auto a benzina, non si può che apprezzare questa versione della Octavia. Mirco Magni, redazione Online

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 6
o a tutti, sapete sei i dati messi sulla scheda tecnica, velocità max 202 km/h e accelerazione 10,1 /100 km h..... sono stati rilevati con l'alimentazione a benzina o a metano??. 

Grazie. 
Buona giornata

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 7
A metano ovviamente, perchè la macchina è concepita per viaggiare a metano. Infatti la nuova ha il serbatoio benzina ridotto proprio per far posto ad un altra bombola aggiuntiva il che sottolinea il fatto che la casa l'ha progettata per abbattere l'inquinamento ed i costi di gestione. L'avessero pensata prima, penso che tutti quanti noi possessori della versione con serbatoio benzina regolare, saremmo stati ancora più felici senza parlare poi dell'aumento dei cavalli e la riduzione del peso di circa 100 kg, che a mio avviso rende la macchina ancora più godibile.. L'ultima forse è la migliore Octavia......in attesa del model 2020

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 8
Sono andato a provarla.
Se non avessi saputo che fosse la 1500 non ho notato grosse differenze dalla mia.
Il peso secondo me e' identico, quello che hanno guadagnato con le bombole in composito lo hanno compensato con la terza bombola che garantisce circa 2.5/3Kg massimo in piu' niente di che insomma.
Il motore e' leggermente piu reattivo al comando del gas ma mi sarei aspettato un allungo migliore rispetto alla 1400 mentre non c'e' una differenza particolarmente evidente.
Non si avverte minimamente la presente del ponte torcente al posto del multilink, e' ancora talmente leggera di avantreno che il cambio tecnico del ponte non influisce minimamente sulla guida.
L'unica differenza evidente e' che costa 2500€ in piu' a pari allestimento.

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 9
che poi la nuova ti permette di caricare fino a 17.7 kg di metano..... io ho la precedente e qualche volta ne ho caricati anche 19.....

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 10
La questione metano e' troppo complessa da gestire.
Dipende molto dalla qualita' del gas, dalla temperatura con cui viene erogato e da troppe variabili.
Mi e' capitato piu' e piu' volte di caricare 15kg di un metano migliore e fare piu' km di quanto ne ho caricati 16-16.5 da un altro distributore.
Essendo un gas, e' troppo soggetto a variazioni di temperatura e agenti esterni nella rete di distribuzione.
Per questi motivi continuo a ripetere che e' inutile continuare scrivere "carico x kg e faccio y km".

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 11

Per questi motivi continuo a ripetere che e' inutile continuare scrivere "carico x kg e faccio y km".
non hai per nulla colto il senso della mia risposta...
io non ho assolutamente parlato di quanti km ci faccio ne di qualità del metano, ho parlato solo di quantità di metano immagazzinata...
hanno sacrificato un serbatoio di 50 litri di benzina per far mettere più o meno la stessa quantità di metano che nella vecchia versione? io nella mia col 1.4 G-TEC carico sempre tra i 15 e i 18 kg, a volte sono arrivato a 19, anche se capitato pochissime volte.
mi aspettavo una capacita nettamente maggiore nella nuova 1.5

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 12
Ho colto benissimo e sono andato oltre il tuo discorso cercando di dare una spiegazione del perche' sia inutile dichiarare kg di metano quando si sa che ad ogni rifornimento possono essere 15, 16 e oltre e di varia qualita'.
Il fatto di sacrificare il serbatoio della benzina e' dato piu' dal fatto di averla omologata monovalente e di dare la possibilita' a molti di non pagare il bollo o di pagarlo in % molto ridotte.
Per me non sarebbe un problema avere meno benzina, in 1 anno e quasi 30000km percorsi ho percorso per pura necessita' una sessantina di km a benzina quindi con i 9 litri ne avrei avuto abbastanza.
Poi essendoci zone molto disagiate per la fornitura di metano e' normale che crei grossi problemi.
Per l'autonomia anch'io mi sarei aspettato qualcosa in piu' ma probabilmente, con le bombole in composito e' aumentato lo spessore della bombola quindi molto probabile che a pari dimensioni esterne, ci stia meno gas.
Motivo per cui potrebbero aver introdotto la terza bombola.
E' solo una mia considerazione personale.

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 13
Con le bombole in composito si carica meno metano perché, da quello che ho capito con quello che è successo alla Opel Zafira Tourer, il composito non ha la capacità di dissipare il calore come le bombole di tipo 1 (in acciaio) e questo fa perdere autonomia nonostante le bombole abbiano la stessa capacità. Probabilmente in un impianto con metano rigassificato questa differenza è molto meno accentuata.
Il problema, imho, è aver mescolato tipi diversi di bombole sulla stessa auto.

Re:TEST: Una settimanacon la Nuova Octavia G-TEC 1.5 TSI

Risposta n. 14
Trovavo più pratica l'abbinata 1.4 G-TEC con il doppio serbatoio "vero"... Avrebbero potuto almeno farlo di 16 - 18 litri il serbatoio del carburante... Immagino chi viaggia da Roma in giù...: o deve "studiare" il tragitto per programmare delle tappe fuori percorso, con le ovvie conseguenze (uscire dall'autostrada e rientrarvi) oppure è costretto a fare rifornimento di carburante ogni 100 km. Alla fine, anche pochi viaggi diventano snervanti...