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Rapid Spaceback: prova consumi di 1100 chilometri

Dieci giorni in compagnia della Skoda Rapid Spaceback 1.2 TSI 86CV. Ecco le nostre impressioni di guida e la prova consumi.

Una mail mi avvisa che al rientro dalle ferie il mio primo test su strada sarebbe stato a bordo di una Skoda Rapid Spaceback. Il tempo vola, e le vacanze finiscono in un baleno. Cerco di non pensarci più e mi concentro sull’auto. La Rapid Spaceback, introdotta sul mercato nel 2013, rappresenta il primo modello della Casa nel segmento delle vetture compatte.

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Le sue dimensioni la rendono particolarmente adattata a un contesto metropolitano, grazie a una lunghezza di 4.304 mm, una larghezza di 1.706 mm, un’altezza di 1.459 mm e un passo di 2.602 millimetri. Anche la capacità del bagagliaio non è male, ma di questo ne parleremo più avanti. Iniziamo il racconto dal momento del ritiro. Come di consueto, prima di inserire la chiave, mettere in moto e partire focalizzo la mia attenzione sul design.

La Skoda Rapid Spaceback presenta un look dinamico e un’immagine ben lontana dal concetto di low-cost. La parte frontale mette in evidenza il logo di nuovo corso posto sul cofano motore, la classica calandra e gruppi ottici dalle dimensioni generose. Le fiancate sono pulite e lineari, mentre, la parte posteriore è caratterizzata da linee dall’andamento spiccatamente orizzontale e dai gruppi ottici a forma di C. Nell’insieme le sue forme non danno nell’occhio e sicuramente non ammaliano, ma convincono. I gusti estetici sono estremamente personali, quindi non aggiungo altro.

Salgo a bordo. Gli interni trasmettono un feedback positivo per la razionalità nella disposizione dei comandi, la spaziosità e la cura nell’assemblaggio. Non convincono a fondo, invece, le plastiche utilizzate (specialmente la sezione dei pannelli portiera): indubbiamente di qualità ma eccessivamente rigide al tatto. I sedili anteriori, seppur non dispongano di molte regolazioni, garantiscono un discreto livello di comfort oltre a permettere anche ai più alti di trovare la corretta posizione in poco tempo. Al posto di guida la visuale è buona frontalmente e lateralmente, accettabile al retrotreno. Il volante, multifunzionale, ha una corona realizzata in un materiale gradevole da impugnare. Bello.

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Lascio alle spalle i cancelli di Volkswagen Italia, a Verona, puntando dritto verso Milano. Nei primissimi istanti di convivenza metto alla prova il sistema multimediale. Attivo il navigatore, che presenta una grafica piacevole e mappe aggiornate. Il ricalcolo del percorso, in caso di strada errata, è veloce. L’utilizzo globale appare inoltre di facile comprensione, anche alle persone meno tecnologiche. Meno bene il capitolo audio. Il suono prodotto, indipendentemente dalla fonte selezionata, rimane sempre di scarso livello.

Giusto il tempo per un memo vocale, sullo smartphone, per ricordarmi queste due osservazioni e mi ritrovo al casello dell’autostrada. La sbarra si alza e subito inserisco il cruise control, sempre molto comodo in tali circostanze. Nulla da evidenziare per quanto riguarda l’insonorizzazione all’interno dell’abitacolo, mantenendo velocità da codice. Tutto ok. Solamente superando tale velocità, oltre i 130 km/h, i fruscii aerodinamici incominciano a diventare più marcati.

Nei chilometri che mi separano dalla redazione, e nei giorni successivi, prosegue l’analisi della vettura. Partiamo dal “cuore” ovvero il motore 1.2 litri benzina, che mette a disposizione del conducente una potenza di 86 cavalli e una coppia massima di 160 Nm (a 1.500 giri/min). Senza tanti giri di parole, il milledue si può descrivere utilizzando tre parole: onesto, fluido e lineare. Lo sterzo offre un buon compromesso tra manovrabilità e precisione, mentre, l’infelice ubicazione del bracciolo anteriore intralcia il funzionamento del cambio manuale.

Quest’ultimo risulta gradevole da utilizzare, per via degli innesti morbidi e precisi, e anche nelle situazioni limite difficilmente tende a impuntarsi. La spaziatura fra i vari rapporti è ottimale sebbene in alcune situazioni, come ad esempio lunghe percorrenze su autostrade o tangenziali, non sarebbe male avere a disposizione una sesta marcia. La morbida leva della frizione ha una corsa adeguata alla tipologia di auto e comunica in modo efficace il suo punto di stacco.

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L’impianto frenante di tipo misto –all’anteriore sono montati freni a disco, al posteriore troviamo invece una coppia di tamburi- non ha un mordente entusiasmante. In caso di frenata improvvisa, o decelerazione da alte velocità, se ci si vuole arrestare nei corretti spazzi bisogna azionare con forza e decisione il comando. Nell’impego quotidiano, in ogni caso, esegue il suo compito senza particolari difficoltà. L’assetto dalla taratura turistica, infine, assorbe al meglio le asperità del manto stradale, riuscendo a mantenere nella maggior parte dei casi inalterato il comfort offerto ai passeggeri.

Lo spazio a disposizione, se si viaggia in quattro persone, è più che sufficiente. Anche in cinque, tutto sommato, non si sta poi così male. La capacità del bagagliaio –varia dai 415 litri ai 1.380 litri con gli schienali posteriori abbassati– soddisfa tranquillamente le esigenze degli acquisti settimanali e della vacanza di una famiglia media. Sbirciando nel sottofondo, in controtendenza rispetto alla maggior parte dei nuovi modelli provati ultimamente, trovo inoltre la classica ruota di scorta. A questo punto credo di avervi detto tutto. Mancano solo i consumi, che potete visionare nella pagina dedicata.

In conclusione la Skoda Rapid Spaceback si può identificare come un’auto di sostanza, dotata di validi contenuti e un listino prezzi (la versione 1.2 TSI entry level è proposta a partire da 16.400 euro) concorrenziale.

I valori ufficiali di consumo, dichiarati dalla Casa, per la Skoda Rapid Spaceback 1.2 TSI 86 CV sono: 6.5 l/100 km nel percorso urbano, 4.4 l/100 km nell’extraurbano e 5.1 l/100 km nel ciclo misto. Durante la nostra prova, durata dieci giorni, abbiamo percorso 1.113 chilometri, effettuando due rifornimenti. Complessivamente abbiamo fatto rifornimento per circa 75 litri, spendendo 126.06 euro, con un consumo medio di 14.84 km/l ovvero 6.74 l/ 100 km.

Ecco tutti i dati del test:

Km – Euro – Euro/litro – Litri – Km/l
•562 – 61.05 – 1.669 – 36.58 – 15.36
•551 – 65.01 – 1.689 – 38.49 – 14.31

Totale: 1.113 Km con 126.06 euro e un consumo medio di 14.84 km/l (6.74 l/ 100 km).




 

Re:Rapid Spaceback: prova consumi di 1100 chilometri

Risposta n. 1
Per fortuna degli utenti...con poche migliaia di euro in piu si ottiene la petfezione...octavia executive.

Re:Rapid Spaceback: prova consumi di 1100 chilometri

Risposta n. 2
Quoto,bella la rapid,ma con un piccolo sforzo si prende l'octavia.
1100km e 126€ ,c'è da considerare che con la mia faccio 1500km con 135€.

Re:Rapid Spaceback: prova consumi di 1100 chilometri

Risposta n. 3
diciamo che indipendentemente dai costi e consumi, un'octavia magari nel centro città non si muove così comodamente come una rapid spaceback, anche come parcheggi  ;)

oltretutto il motore è lo stesso della fabia, ma il peso no..  :)