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Topic: Ipotesi di alimentazione di una dash cam (Letto 11011 volte) Topic precedente - Topic seguente
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Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Cari amici forumisti buona domenica,

il week end mi porta consiglio e stimola la mia fantasia con improbabili soluzioni (ai miei problemi presunti o pseudo tali) che però mi piace condividere con voi e poco importa se dopo questo mio topic nessuno fra voi avrà più voglia di collegarsi durante i weekend per paura di trovare una qualche mia assurda o imbarazzante richiesta…..  (knu)
Sto cercando una dash cam per quando arriverà la Scala (avrei individuato il Garmin mini). Mi sto documentando per non sbagliare l'acquisto ovvero per trovare qualcosa che sia veramente rispondente alle mie esigenze ossia che svolga bene il suo compito di "sentinella" durante la guida ma anche (e soprattutto) durante la notte o quando l'auto è parcheggiata.
Ho letto parecchi thread e visto alcuni video sul "tubo" e ho notato che per consentire l'attivazione del sensore di movimento (che fa partire la registrazione) ad auto spenta è necessario che la dash cam sia collegata ad una fonte di energia elettrica: attraverso scatola fusibili, attraverso un collegamento che va dentro al cupolino delle luci interne (come ha dimostrato sapientemente Schaltzenbauer) o ancora, se non ho compreso male, lasciando attaccato il cavo all'innesto che sta nell'accendisigari oppure direttamente con un cavo collegato all'OBD dell'auto. Qualsiasi sia la scelta, l'alimentazione promana dall'auto (cioè dalla batteria dell'auto).
E fin qui ciascuno di voi è liberissimo di poter esclamare "E stic....zi!! Lo capirei e probabilmente lo direi anche io se  foste qualcuno fra voi a esordire in questo modo  ;D
Vabbè vado al dunque: secondo voi come alternativa alle tipologie di "alimentazione" sopra citate, si può utilizzare un power bank, con ricarica solare, da "appiccicare" (non so come forse con i biadesivi 3m) al parabrezza e collegarlo direttamente alla cam con un  cavo adatto all'uopo? Secondo le mie fantasiose elucubrazioni una volta installati i due accrocchi non dovrei toccare più nulla: il sole ricarica il power bank che a sua volta ricarica la dash cam. (wall!)
In particolare, a me interessa capire se, così facendo, risulterebbe garantita la funzionalità del sensore di movimento della cam durante le ore in cui è parcheggiata. Cioè la dash cam ha una opzione dai settaggi che la posiziona in standby, no? Quando io esco dall'auto per evitare che la cam rimanga sempre accesa, attivo il sensore di movimento, la cam si spegne ma rimane "dormiente" e in caso di movimento l'alimentazione del power bank farebbe partire la registrazione.

Vi chiedo se questo ragionamento fila e se è "logico".
Dimenticavo…. se tutto ciò dovesse avere un senso logico, il power bank dovrebbe avere una potenza di uscita particolare? (non ne capisco granchè ecco perché lo chiedo).

Scusate se, nell'esposizione, sono stato ripetitivo.
Vi ringrazio e vi abbraccio.
maurizio

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 1
Ciao CiccioPanzer47,
anch'io monto una dashcam (marca IY)..
Se cerchi trovi il mio post dove spiego come montarla e collegarla per l'alimentazione.
Sappi che sul web si trovano proprio gli accessori che cerchi tu: sono delle specie di Power bank che permettono di alimentare la Dash cam anchor a macchina spenta (per non drenare la batteria a bordo)...
Ciao e buon lavoro!

Esempio: https://youtu.be/Gy8XXZ53MBQ

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 2
Ciao CiccioPanzer47,
anch'io monto una dashcam (marca IY)..
Se cerchi trovi il mio post dove spiego come montarla e collegarla per l'alimentazione.
Sappi che sul web si trovano proprio gli accessori che cerchi tu: sono delle specie di Power bank che permettono di alimentare la Dash cam anchor a macchina spenta (per non drenare la batteria a bordo)...
Ciao e buon lavoro!

Esempio: https://youtu.be/Gy8XXZ53MBQ

Ciao bigfoot e grazie per la risposta.
l'ipotesi di alimentare la dash cam con un power bank non è che mi piaccia molto, significa che ogni tot di tempo il power bank va ricaricato.
Allo stesso modo le ipotesi di collegamento all'alimentazione della batteria non vorrei che a lungo andare provocassero una "morte prematura" della stessa.
Stavo quindi "studiando" un modo che mi permettesse di evitare entrambe le situazioni, accostando la mia idea all'utilizzo di un power bank a carica solare… evitando così di ricaricarlo…
Ma mi devo convincere che sia un buona idea condividendola con voi: valutando quindi, la potenza in uscita di questi p.b., riuscirebbero ad alimentare la dash cam, mantenendola accesa durante la guida e nei parcheggi "dormiente"; ma valutando anche le dimensioni e se qualche biadesivo riuscirebbe a mantenerla attaccata al parabrezza….e naturalmente eventuali rischi.
Grazie nuovamente e certamente vado a leggere il tuo post.
Ciao

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 3
Personalmente al di là dei dati tecnici di potenza, durata ecc, l'idea di un pannello solare perennemente appiccicato al parabrezza (o un qualunque altro vetro dell'auto) mi "urta" dal punto di vista estetico e funzionale.
Per quanto possa essere piccolo immagino che abbia comunque dimensioni "importanti" per essere un oggetto che ti limita la visuale. Personalmente odiavo persino il porta assicurazione, figuriamoci qualcos'altro, che tra le varie "sfortune" ha anche quella di essere un bello specchio per la luce del sole con il rischio di abbagliare gli altri.

Ti butto lì una contro idea (ma non so se sia realizzabile): e se l'alimentazione per ricaricare il Power bank la colleghi direttamente in centralina fusibili l, ma in uno di quelli sottochiave e/o temporizzati? (Mi pare ce ne sia qualcuno che rimane alimentato per una po' dopo aver spento l'auto)
In questo modo non hai un assorbimento continuo (ad esempio per tutta la notte), ma riesci a ricaricare quando l'auto è accesa.

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 4
Ho trovato un video interessante (in inglese) dove si spiega perché non va bene usare i classici Powerbank (che hanno molti contro) ma di preferire la batteria specifica per questo uso....

https://youtu.be/4gH0i07mSJ4

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 5
Grazie Diego,
effettivamente dopo ulteriori aggiornamenti sul web, sicuramente il power bank con pannello solare non è adatto. a parte il fatto che il pannello solare non ha la "potenza" di caricare le batterie del p.b. e inolte sempre di batterie di tratta, lascerle esposte ai 40-50 gradi oltre dentro un auto d'estate potrei rischiare di trovarmi un cumulo di macerie…. oddio no!!!
La soluzione scatola fusibili è probabilmente la meno invasiva.
Anche se il lavoretto di Schwaltzbauer mi stimola di più perché, benché più invasiva (nel senso di smontare cupolino, innesto di cavi ecc), i cavi rimangono "brevi" e circoscritti ad una zona ristretta (riguardo limitatamente alla cam anteriore intendo).
Grazie e buon lunedì.
Maurizio

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 6
Io mi ero interessato all'installazione di una dashboard di ottima qualità e con effetto "invisibile".
Le questioni sono le seguenti:
1) tipo di dashcam: oltre alla questione bontà lente e sensori, la gran parte delle dashboard ha display che risultano invasivi, quindi meglio orientarsi su quelle dashcam prive di schermo, ma con BT/WIFI. Risultato, le migliori sono Thinkware e Blackvue. Sono decisamente più care delle altre, ma la qualità è ottima e permettono una installazione che si nota pochissimo. Ciascuna delle due case ha modelli di vario costo, da poco più di 100 euro fino a ben oltre 500; le puoi avere anche a 2 canali, ovvero una camera anteriore + 1 posteriore, per riprendere anche i sinistri da tergo.
2) alimentazione: se la vuoi alimentata anche quando il motore è spento, queste stesse case prevedono dei kit specifici con ulteriore centralina da collegare alla batteria auto e limitare così il consumo della batteria (mi pare ci sia anche una batteria tampone che viene ricaricata quando il motore è acceso).
3) non attaccare pannelli solari o altre cose posticce al parabrezza per queste ragioni: lo spazio è quello che è (soprattutto sulle auto d'oggi, che hanno dietro lo specchietto retrovisore ingombranti carenature in plastica per alloggiare i vari sensori), quindi immagina di avere la dashcam più anche un pannello... Inoltre i pannelli solari che trovi hanno qualità discutibile e non durerebbero a lungo, arroventati al sole.

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 7
Ciao,
Grazie per la risposta precisa e dettagliata.
Thinkware e Blackvue li avevo considerati ma sono veramente cari. Alla fine ho scelto il Garmin Mini. Piccola Dash cam senza display; sono d'accordo con te, meno invasiva è la Dash cam e meglio è.
Per il cablaggio devo decidere se acquistare anche il cavo della Garmin o se farò qualcosa da me ma effettivamente ho già scartato l'idea del Power bank con pannello solare....

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 8
Vero che sono cari, ma è anche vero che sono soggette ad uso estremo: prova ad immaginare a quali temperature arrivano in estate, le componeneti esposte al sole!
sempre di batterie di tratta, lascerle esposte ai 40-50 gradi oltre dentro un auto d'estate
Le temperature che citi possono essere anche superiori ed arrivare a 60 gradi buoni e oltre, ma relativamente all'aria nell'abitacolo: https://www.ticinonews.ch/ticino/242275/attenzione-alle-auto-posteggiate-al-sole
Inoltre, le singole componenti esposte al sole (attaccate al parabrezza) potrebbero anche raggiungere una temperatura maggiore.
Quindi, o hai componentistica di ottima qualità o dopo un po' ti ritrovi a doverle sostituire e questo vale non solo per la batteria tampone, ma soprattutto per la camera.
Infine, in caso di incidente, meglio aver speso qualcosa in più ed essere sicuri di avere riprese utili e chiare, piuttosto che altre scarsamente utilizzabili.
Onestamente è una cosa che ho in programma di fare, ma che al momento è rimasta ancora nel cassetto a causa dell'installazione, che si presenta parecchio laboriosa e, quindi, oltre al tempo, devo trovare anche il coraggio di imbarcarmi in un'operazione del genere...
Tuttavia, credo che entro l'anno la monterò (e sarà di uno dei due marchi che ti ho citati), perchè recentemente ho schivato un incidente per un soffio e, pur non essendo colpa mia, avrei avuto grosse difficoltà a dimostrarlo, beccandomi sicuramente un concorso di colpa.
 

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 9
Ciao ragazzi come va col covid-19?

Io faccio 8 pasti al giorno, ho la pancia dell'omino Michelin (giusto per tenere un tema automobilistico) e la stanza dove trascorso la maggior parte della giornata è il.... bagno (l'avete capita vero? 😊).

Tornando al tema del thread.
Nell'attesa della Scala (che lo so, non arriverà mai e ci perderò tutti i piccioli) ho acquistato anche il cavo Garmin 010-12530-03 per la modalità parcheggio (pagato 35,49€ sull'amazzone, ), avendo quindi optato di alimentare la Garmin Mini (dash cam), già precedentemente acquistata, attraverso la scatola dei fusibili e non con altri accrocchi che inizialmente mi erano venuti in mente.

Vedendo alcuni tutorial sul “tubo” mi sono documentato su modalità di funzionamento e installazione e ho acquistato anche un kit di rubacorrente con fusibili piccoli di vario amperaggio.

Dopo aver studiacchiato la scatola dei fusibili della mia Polo 9N del “15-18” ho pensato di fare un esperimento di montaggio della dash dam e del cavo soltanto a scopo sperimentale e di messa in pratica delle conoscenze acquisite. Noi al sud lo chiamiamo “malu chiffari” ossia il non aver nulla da fare, in questo periodo soprattutto, ci spinge a fare qualsiasi cosa anche a rischio di commettere errori. 😊

Del risultato, cui parlo nella parte finale, mi reputo soddisfatto, a parte l'ansia per il fatto che mi era rimasta accesa la spia dell'airbag perché, probabilmente, ho commesso l'errore di aver tolto il fusibile delle spie cruscotto con le spie accese (ossia con chiave in posizione “on” poiché non avevo capito cosa alimentasse il fusibile sul quale avevo concentrato le mie attenzioni ...); ho poi risolto con il VCDS (azzerando i fault codes legati alla spia e “chissene…”).

Quindi, mi fa piacere condividere con voi cosa ho fatto.
I più esperti perdoneranno il linguaggio semplice e a tratti veramente elementare che utilizzo perché la mia esperienza è stata quella di non aver trovato alcun tutorial, o guida che fosse, totalmente esaustiva in termini di “linguaggio” e soprattutto destinata ad una platea probabilmente povera di conoscenza come quella cui appartengo io.

I CAVI DELL'ACCESSORIO
L’accessorio che ho acquistato ha 3 cavi: giallo, rosso e nero da una estremità mentre dall'altra si collega con innesto micro USB alla dash cam.

Il cavo giallo (indicato con BATT) va collegato ad un fusibile in cui c'è alimentazione anche ad auto spenta. Questo collegamento serve per la funzionalità “parking mode” (modalità parcheggio) della dash cam.
Con questa modalità la dash cam, ad auto spenta, smette di registrare. Il led rosso da fisso (durante la registrazione) diventa lampeggiante ossia la dash cam non registra ma è come "dormiente" ossia non appena rileva un movimento, o il passaggio di qualcosa o qualcuno, il sensore di movimento, di cui è dotata, attiva la cam per alcuni secondi (credo siano 30 secondi) e inizia a registrare.
Per la scelta del fusibile in questione, potete verificare che ci sia corrente in un fusibile ad auto spenta utilizzando un tester o multimetro. Inserite sul tester il puntale nero sull'innesto COM e quello rosso sull'innesto con il simbolo della OMH e la V (di Volt).
Il puntale nero lo ponete a contatto con una parte metallica del telaio mentre con quello rosso toccate i due poli (che in alcuni fusibili sono visibili) del fusibile.
Il selezionatore del tester va posizionato nella opzione della corrente continua (è una V con il segnetto "-" e con tre puntini o segnetti più piccoli). Nella scatola dei fusibili della Polo, i fusibili originali non hanno i poli visibili quindi per testarne il passaggio di corrente li ho sostituiti con altri aftermarket cui era presente il puntino metallico a vista nella parte superiore del fusibile stesso. I puntali devono toccare quei punti metallici.
Se il tester fornisce una misurazione di 12 V vuol dire che si tratta di un fusibile dell'auto che rimane alimentato a motore spento.

Il cavo rosso (ACC) va collegato ad un fusibile che ad auto spenta non è alimentato. Quindi, con lo stesso metodo sopra descritto, una volta individuato il fusibile, sul tester avrete un valore pari a 0 volt quando l'auto è spenta. Questo fusibile ad auto accesa viene alimentato, il tester quindi dirà 12 v. In questo modo non appena accendete l'auto il Garmin inizia a registrare per tutta la durata in cui l'auto rimane accesa.

Il cavo nero è il “ground” e termina con una mezza circonferenza in metallo. L’ho collegato ad una vite torx metallica che teneva la scatola dei fusibili attaccata al telaio.

SCELTA DEI FUSIBILI
I fusibili che ho utilizzato dalla scatola fusibili interna all’abitacolo (è posta alla sinistra del cruscotto) sono: per il cavo giallo il fusibile “luci freno” da 10A (brake lights, n. 26 nella scatola dei fusibili ma chiaramente cambia per ogni auto). Gli stop si accendono anche ad auto spenta e senza chiave. L'unica cosa che non ho compreso è come mai nonostante avessi tolto il fusibile gli stop si accendessero ugualmente (sicuramente il terzo stop si, gli altri non riuscivo a vederli bene. Ma non credo di avere un fusibile solo per il terzo stop, boh!).
Per il cavo rosso: ho preso il fusibile delle luci del cruscotto da 5A (Dash panel insert n. 20) ma ho utilizzato un fusibile da 10A (da 5A non ne avevo da mettere nel rubacorrente). Le luci cruscotto ad auto spenta non si accendono almeno quelle gestite da questo fusibile. So che si può utilizzare anche il fusibile dell'autoradio (ma non avevo il rubacorrente con innesto adatto poiché il fusibile dell’autoradio è di un altro tipo rispetto a quelli di cui sto parlando, perché è più largo).

I RUBACORRENTE
Non vengono forniti con il cavo della Garmin, li ho dovuti acquistare separatamente in un kit comprensivo anche di fusibili, copricavi di plastica, fascette e aggancini metallici su Amazon ma li trovate ovunque (ne vendono di tutti i tipi a circa 10-11 euro).
Prima di acquistarli, vi consiglio di individuare prima i fusibili cui collegare i cavi. Poiché i rubacorrente naturalmente sostituiscono il fusibile sulla scatola fusibile pertanto ce ne sono di varie tipologie e, a meno di trovare un set completo di rubacorrente con svariate tipologie e misure di innesti, è meglio sapere prima cosa comprare.
Io non ci ho fatto attenzione e nel kit che ho comperato c’erano soltanto rubacorrente con un solo tipo di fusibili, quelli piccoli e con i poli prolungati e ho, necessariamente, dovuto utilizzare soltanto i corrispondenti fusibili della scatola.

Il fusibile originale, staccato dalla scatola fusibili dell'auto, va inserito nello slot del rubacorrente che sta in basso e più vicino ai due poli. Mentre quello da aggiungere (fornito nel kit) e dello stesso amperaggio, va collocato nello slot in alto e più distante rispetto a due poli metallici.
In merito alla polarità: io non ne che ci abbia capito molto. Pensavo che ciascun cavo rubacorrente avendo un solo filo non avesse polarità ma io ho 0 competenze sulla materia quindi ho applicato queste regole viste sul web: ponendovi di fronte al rubacorrente con i due slot di fronte a voi, il polo di sinistra è il positivo e quello di destra è il negativo. Sulla scatola dei fusibili, distinguete i poli con il tester. Quello che vi fornisce alimentazione a 12V è il positivo. Quando inserite il rubacorrente sulla scatola dei fusibili dovete far coincidere i poli rispettivi. Questo è quello che ho compreso e che ho messo in pratica con successo.

RISULTATO
Io credo, ottimisticamente di essere riuscito nello scopo (non ho eseguito però il montaggio a regola d’arte perché come dicevo ho comprato la Garmin per la Scala) però non ho controllato ancora il contenuto dei video registrati sulla Sd card della dash cam (sarebbe la prova visiva che tutto è andato bene).
Spegnendo l’auto, rimanendo seduto dentro, il led della Garmin Mini passava da rosso fisso (ossia registrazione) a rosso lampeggiante (ossia standby o modalità parcheggio), in quel momento quindi smetteva di registrare. Non appena ho passato una mano davanti al sensore il led è diventando rosso fisso (quindi registrando) per poi tornare a lampeggiare dopo circa 30 secondi.

Infine faccio un’ultima osservazione, scusandomi se mi sono eccessivamente dilungato, a seguito di alcuni commenti letti su un altro thread in cui si parlava di dash cam.

La Garmin Mini, come altre dash cam, ha una capacitor in luogo di una batteria tampone. Non è altro che un condensatore che NON funge da batteria ma consente alla dash cam, non spegnendosi immediatamente dopo essere stata staccata dall’alimentazione, di eseguire la memorizzazione del video in corso sulla SD card, che naturalmente deve possedere caratteristiche di velocità di memorizzazione elevate. Diciamo che, dal momento che si stacca l'alimentazione, questa fase dura circa 5 secondi dopo di che la dash cam si spegne.
Il condensatore quindi non funziona come una batteria ma rispetto alla batteria tampone, presente in molte altre dash cam, ha una resistenza maggiore alle alte temperature, ragion per cui rende questo piccolo "aggeggino" più performante in termini di durevolezza rispetto ad altre dash cam che invece rischiano di "friggere" la batteria dopo giorni di esposizione al caldo sole estivo. Naturalmente questa peculiarità mi auguro caldamente di non sperimentarla sul campo.

Un abbraccione e grazie.
maurizio

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 10
Salve a tutti,

Mi è venuto un dubbio.

Nel far passare il cavo sulla parte superiore, quello del primo tratto vicino lo specchietto retrovisore, per intenderci, sotto il parabrezza prima di arrivare al montante sinistro, non è che si intralcia un qualche airbag e si rischia di fare danno toccandolo con le dita (tipo spie che si accendono o mal funzionamento dell'airbag stesso)?

Grazie.

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 11
Si, è molto probabile...dovresti cercare di spostare o smontare il coprimontante e passare l'alimentazione dietro gli airbag, per evitare problemi in una, spero remota, attivazione degli airbag a tendina...

btw, io ho fatto esattamente così...

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 12
Ciao Bigfoot71

perdonami, ma tu cosa hai fatto di preciso?
Mettendo le dita nella parte superiore del cristallo, dove deve essere "internato" il cavo c'è un piccola intercapedine ma non credo che si possa staccare nulla. Il cavo lì, posso ficcarcelo con le dita senza problemi giusto?

Il problema airbag l'avrei sul montante sinistro? Alludi a quello? Devo smontare quello, giusto?
Scusami l'eccessiva meticolosità.
Grazie

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 13
Esatto, ponendo il cavo tra il parabrezza e il cielo dell'auto, ti avvicini al montante sinistro.
Dopo aver tolto il coprimontante, puoi lavorare meglio per fare passare il cavetto di alimentazione dietro l'airbag a tendina...
Poi usa il profilo di gomma della battuta della porta per portare il cavo in basso verso la scatola fusibili...
Ho fatto una guida, dell'installazione della mia dashcam...
Trovi tutto, foto comprese...

Re:Ipotesi di alimentazione di una dash cam

Risposta n. 14
Ciao ragazzi,

Ho il quesito del giovedì.
Oggi pomeriggio ho visto dove sta la scatola dei fusibili della SCALA. Si toglie il cassettino che c'è alla sinistra della leva regola volante e fin qui la scoperta dell'acqua calda.
Però siccome devo fare passare i cavi della dash cam ho notato che c'è un pannello, aprendo la portiera sinistra, lateralmente al cruscotto, per intenderci dove su alcune VW si accede alla scatola dei fusibili (nella mia Polo del 2003 è così).
Al centro di questo pannello sembra esserci la forma di una finestrella che sembrerebbe venire via dall'interno (potrei provare a far passare i cavi da questa "finestrella" (potevo fare una foto.... mannaggia l'ho dimenticato!).
La mia domanda è: posso tirare via il pannello con un cacciavite facendo leva? E' incastrato al cruscotto oppure c'è una qualche brugola, vite o sputazza lo tiene?
Questo messaggio si autodistruggerà tra 10 minuti se non mi rispondete! :-)
Grazie