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Topic: La caccia ai Diesel continua... (Letto 2085 volte) Topic precedente - Topic seguente
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Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 1
 
Studio europeo, ecco perchè le auto diesel sono le più dannose per il clima[/b]




Secondo l'ultimo report di Transport and Environment "una vettura a gasolio emette nell'intero ciclo di vita 3,65 tonnellate di CO2 in più di una a benzina" - Il documento

di PAOLO GRISERI su "Repubblica.it"

17 Settembre 2017

Non è vero che l'auto diesel emette meno anidride carbonica di quella a benzina. Al contrario, ne rilascia di più. Il sorprendente risultato arriva dagli studi di Transport&Environment, il centro di studi ambientalisti con sede a Bruxelles che ha deciso di celebrare con questa inchiesta il secondo anniversario del dieselgate. L’indagine ha preso in esame l’intero ciclo di vita di un motore diesel e avrebbe portato a concludere che le emissioni di CO2 sono superiori di 3,65 tonnellate rispetto a quelle di un motore a benzina.

IL DOCUMENTO

 Risultato sorprendente perché al tubo di scappamento il diesel non emette anidride carbonica. Il problema dell’inquinamento è legato invece all’emissione dei biossidi di azoto. I ricercatori di T&E sostengono invece che va considerato l’intero ciclo legato al diesel. Così il processo di raffinazione per ottenere il gasolio richiede più energia rispetto a quello necessario a estrarre la benzina dal petrolio. I materiali utilizzati per realizzare il motore diesel sono più pesanti e richiedono più energia per la lavorazione.



Secondo T&E “Le auto diesel presentano maggiori emissioni inquinanti di Nox e Pm10 rispetto alle vetture a benzina, provocano maggiori emissioni di CO2 nel loro ciclo di vita e costano in media 2-3.000 euro in più”. Il gruppo di ricerca fa osservare che oggi un’ibrida a benzina costa come un’auto diesel ma emette il 20-25 per cento in meno di anidride carbonica. Il gruppo denuncia l’atteggiamento degli stati nazionali che “tassano tra il 10 e il 40 per cento in meno” il diesel rispetto al benzina e prevedono multe meno salate per i costruttori delle auto diesel di grandi dimensioni.

”Ciò che occorrerebbe – commenta Julia Poliscanova di T&E – sarebbe l’impegno dei costruttori a intervenire per rendere puliti i motori dei 37 milioni di veicoli diesel fortemente inquinanti che oggi circolano in Europa e che rischiano di continuare a farlo per altri 10-15 anni”.

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 2
Io sono contrario ad ogni forma di "caccia alle streghe", però mi piacerebbe che ci fosse maggior consapevolezza negli acquisti. Spesso, un veicolo diesel viene comprato principalmente perché il gasolio costa (poco) meno della benzina e consuma (poco) meno rispetto ad un benzina ad iniezione diretta. Io stesso ho un esempio in "casa"... I miei suoceri hanno appena comprato una Ypsilon 1.3 mjet, sostituendo la precedente Ibiza 1.4 tdi del 2008 con...

...23.000 km!

Vabbè, lascio a voi i commenti...

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 3
Purtroppo l''effetto pompa' (nulla di scabroso si intende... 8) ) è duro a morire. Una volta si poteva giustificare l'acquisto con la maggior coppia e prontezza in basso del diesel. Oggi con i moderni frullini a benzina turbocompressi il gap e quasi colmato. Solo chi - come me ad esempio - macina molte decine di migliaia di km all'anno in autostrada non ha ancora reali alternative. Ma secondo me un buon 50% potrebbe tranquillamente convertirsi al benzina. Buona settimana!

 

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 4
Sono d'accordo, anche se non sono particolarmente convinto che la coppia serva molto in autostrada, dove le andature sono decisamente più elevate che in extra-urbano, ma raramente serve quello spunto in più per fare un sorpasso. Comunque, parliamoci francamente, oggi le auto hanno coppia e potenza in sovrabbondanza per quello che dovrebbero fare e per le condizioni del traffico, specie nelle grandi città. Scegliere un diesel solo perché ha 250 nm di coppia, anziché 200 del pari cilindrata a benzina, magari per percorrere 10 km al giorno è assurdo! Meglio lasciare i diesel ai macinatori di km, comunque vengano fatti (autostrade o statali, intendo).

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 5
Visto che tutto quello di cui si sta leggendo è politica ed economia, la stessa politica, se vuole far fuori i diesel, mi renda economicamente sostenibile almeno allo stesso modo un altro tipo di alimentazione con equivalenti caratteristiche tecniche e prestazionali.
A quel punto valuterò benzina e ibride senza alcun pregiudizio. Non ci devo rimettere io per questioni che vengono sbandierate come ecologiche, ma che secondo me non lo sono fino in fondo.
Com'è per es. il bilancio energetico relativamente al ciclo vitale degli accumulatori necessari alle idride/elettriche?

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 6
Quello che scrivi è giusto. Sottolineo, però, il fatto che c'è qualche incongruenza, a mio avviso, nella proposta degli ambientalisti svizzeri. Nel senso che, se è il processo produttivo delle auto diesel (e non le stesse) a produrre più CO2, dovrebbero prendersela con il processo produttivo e non con le auto. Inoltre, per quanto ne so (non sono un chimico, men che meno un medico), la CO2 non è direttamente pericolosa per l'organismo umano, ma per l'effetto serra. Quindi, al contrario del PM 1-2 creato dal FAP/DPF che raccoglie il PM 10, non capisco come possa favorire l'asma e/o altre malattie respiratorie...

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 7
Quello che scrivi è giusto. Sottolineo, però, il fatto che c'è qualche incongruenza, a mio avviso, nella proposta degli ambientalisti svizzeri. Nel senso che, se è il processo produttivo delle auto diesel (e non le stesse) a produrre più CO2, dovrebbero prendersela con il processo produttivo e non con le auto. Inoltre, per quanto ne so (non sono un chimico, men che meno un medico), la CO2 non è direttamente pericolosa per l'organismo umano, ma per l'effetto serra. Quindi, al contrario del PM 1-2 creato dal FAP/DPF che raccoglie il PM 10, non capisco come possa favorire l'asma e/o altre malattie respiratorie...

Incongruenze o semplificazioni che infatti mi fanno pensare ci sia dell'altro dietro la facciata.
Poi, il report non l'ho letto e non so quanto approfondito e argomentato sia.
Di certo, all'epoca del dieselgate, un po' di pagine sul loro sito le avevo lette e non è che fossero così ricche e precise sui dettagli per potersi fare davvero un'idea di quello che scrivevano.

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 8
Uhm... Allora non è solo una mia impressione...

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 9
In pausa mi sono preso la briga di andare a leggere tutto il report di t&e (tutto il report, 63 pagine in inglese, non il riassunto che appare sul sito o gli stralci richiamati dal giornale per riempire lo spazio di un articolo).
Si tratta in effetti di un pippone più di natura "politico-economica-ambientale" che tecnica.
I dati richiamati sono piuttosto vaghi e non vengono riportati numeri nel dettaglio.
Il confronto è fra la produzione di co2 nel corso della vita di un'auto confrontando versioni equivalenti diesel e benzina. Si sostiene la maggior sostenibilità delle propulsioni ibride, ma senza fornire dati a confronto circa l'emissione di co2 nel corso del ciclo vitale di queste ultime.
Viene evidenziato come le vetture diesel percorriamo in media più km delle altre, imputando la colpa anche al fatto che consumano di meno e quindi incentivano l'utente a fare km.....
Insomma, non mi è sembrato un trattato scientifico quanto piuttosto un manifesto di orientamento politico.

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 10
Congratulazioni per la pazienza nel leggere tutto quel pappone!



Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 13
Boh... a me pare che ognuno giri la frittata come più gli fa comodo...  (schiaffo)

Le polveri sottili non sono forse i maledetti PM 1 e PM 2 che proprio i Dpf vomitano in fase di rigenerazione?

Re:La caccia ai Diesel continua...

Risposta n. 14
@Widder81 se i rilevamenti Delle emissioni sono stati fatti con i parametri di omologazione, quel tipo di particolato non viene misurato (si misura solo il PM10).
Inoltre l'articolo non riporta il tempo di durata della prova. Sembrerebbero prove condotte da motore freddo (visto che imputano gli scarsi risultati del benzina al catalizzatore ancora freddo, sebbene non serva a nulla contro il particolato), ma non si sa la durata, il percorso simulato, ecc.
Non da ultimo, non è specificato che tecnologia adottasse il benzina (iniezione diretta? Indiretta?)
Quando le informazioni sono così scarse qualunque articolo, pro o contro che sia, diventa solo chiacchiere da bar.