Skoda Citigo, prova su strada di newstreet.it
Prova su Strada - Skoda Citigo, piccolo gioiello...
Un gioiellino di alta qualità mitteleuropea si aggira in pieno anonimato tra i borghi delle più trafficate città italiane. Sfila indisturbata a un palmo di naso da ignari automobilisti in preda a esaurimento da stress metropolitano. Finché un coraggioso volontario non decide di avvicinarla, di interrogarla, di svelarne infine l’identità tutt’altro che impersonale. È un gioco da ragazzi, stringere amicizia con la Skoda Citigo: una “vasca” in centro storico in sua compagnia non la nega a nessuno, coinvolgendo il proprio socio occasionale con semplicità, sincerità, persino signorilità. Già: comprare Skoda è comprare con classe, ancor di più se il modello in questione è il più piccino mai fuoriuscito dagli stampini del brand dell’ex Cecoslovacchia. Con Citigo, citycar che pesa meno di 9 quintali (854 kg) spinta da un grintoso (60/75 CV) “mille” 3 cilindri in linea, sposi una grande idea racchiusa in un piccolo involucro. Sostieni un marchio “minore” che gode tuttavia della protezione del futuro leader automobilistico globale, Sua Maestà Volkswagen.
Club Freccia Alata Plus
Prodotta nello stabilimento di Bratislava sulla medesima linea di montaggio di Volkswagen up! e Seat Mii, con le sorelle di Gruppo VW la Citigo spartisce il pianale e il disegno complessivo della carrozzeria, personalizzata giusto nei particolari della presa d’aria anteriore – una calandra sdoppiata a listelli verticali - dei finestrini - più squadrati - e del profilo dei vetri posteriori, che sulla fiancata chiudono ad angolo retto. Il modello del debutto Skoda nel segmento delle citycar è quindi un’utilitaria a 3 o 5 porte di tre metri e mezzo dall’aspetto grazioso, la dotazione completa e la qualità di fabbricazione degna dei recenti standard cui ci ha abituato il marchio ceco. A proposito, la Citigo inaugura anche il restyling del logo Skoda: attorno alla classica Freccia Alata sparisce la corona d’alloro, mentre lo sfondo si tinge di nero opaco. Lo stile attraverso il quale la Citigo esprime la propria personalità è netto, pulito ed essenziale. Fin dal frontale, la prima storica Skoda di segmento A trasmette simpatia, mentre il passo relativamente lungo (2,42 metri) e gli sbalzi minimi imprimono al corpo macchina proporzioni armoniose e funzionali alla guida in città. Fari dalla familiare forma a “C” e il grande logo Skoda ristilizzato, impreziosiscono infine l’immagine posteriore.
Alla conquista dello Spazio
All’insegna dello slogan “Simply Clever”, una volta a bordo colpiscono la spaziosità di un abitacolo tanto compatto, il design semplice quanto gradevole della strumentazione di bordo, l’ampia diffusione di pratici vani portaoggetti. Ciliegina sulla torta, il supporto di navigazione “Move&Fun” (disponibile a richiesta) agganciato a monte della consolle centrale. Nonostante dimensioni esterne lillipuziane, al volante della Citigo si ritaglia una posizione comoda un guidatore di qualsiasi taglia, fatta eccezione – semmai - per gli esemplari di stazza XXL: il volante scorre solo in senso verticale, ma lo spettro di regolazioni del sedile è piuttosto vasto. Ampio margine di manovra anche per il passeggero anteriore, i cui arti inferiori possono allungarsi a piacimento. Un’esperienza leggermente meno gratificante è casomai l’accesso e la permanenza in seconda fila, specie nel caso della carrozzeria a 3 porte. Il meccanismo di ribaltamento e scorrimento dello schienale anteriore non si fa criticare, tuttavia l’abitabilità posteriore risulta – per la natura stessa della vettura – sufficiente solo per due persone. Tutt’un altro tenore di vita nel caso, come quello dell’esemplare in prova, di configurazione a 5 porte: apertura a 90° e profilo del vano d’accesso di forma tradizionale sono un invito a balzare a bordo senza paura di urtare le lamiere o, peggio ancora, prendersi una storta. Il bagagliaio? 251 litri (959 abbattendo il divano posteriore), più capiente della concorrenza e più profondo di quanto l’apparenza, da fuori, non lasci intendere.
Skoda & Fun
A proposito di accessori: non può dirsi completo, il panel strumenti della Citigo, senza l’aggiunta del pratico e “snodabile” navigatore “Move&Fun”. Realizzato in collaborazione con Navigon, esso non solo fornisce indicazioni sui percorsi da seguire, ma trasmette anche al conducente informazioni sulla vettura e, tramite lo schermo touchscreen da 5”, consente di impostare una connessione telefonica mediante tecnologia Bluetooth (soggetta purtroppo a frequenti interruzioni, almeno questa è la nostra esperienza) e di comandare l’impianto audio. Il dispositivo viene fissato su un apposito supporto posizionato sulla consolle centrale, tramite cui il Move&Fun si collega all’elettronica di bordo. Proprio il computer di viaggio si dimostra l’alleato più affidabile per il costante monitoraggio dei consumi. E sempre in tema di autonomia: se con la versione da 60 CV si spuntano medie anche di 3,5 l/100 km, lo step superiore si ferma (per così dire) a valori che si aggirano attorno ai 5 l/100 km. Ma siamo comunque su livelli di risparmio invidiabili.
Guidare non è più un peso
Il nome stesso non lascia adito a dubbi: il terreno d’elezione della mini-Skoda è il traffico urbano. Avvantaggiata da ingombri esterni ridotti all’osso (3,56 x 1,64 metri), una visibilità periferica che non incontra ostacoli e un raggio di sterzata di appena 9,8 metri, la Citigo si destreggia tra le corsie cittadine con l’agilità di un felino. Specie nella configurazione da 75 CV, il tre cilindri a benzina da 1 litro (999 cc) muove una massa a vuoto che già di suo oppone scarsa resistenza con estrema disinvoltura. Le sospensioni McPherson all’anteriore, in combinazione con l’assale posteriore a bracci interconnessi, sostengono il corpo vettura all’insegna del massimo equilibrio tra comfort e rigidità. Il peso da supergallo, oltre a completare e facilitare la funzione del propulsore, permette alla Citigo anche il lusso di arrestarsi in spazi particolarmente ridotti.
Silenzio assenso
Quanto alle performance in termini assoluti, ad una velocità massima di 171 km/h si affianca un valore di 13,2 secondi sullo scatto 0-100 km/h. Niente a che vedere con una “hot hatch” in senso stretto, ma considerando la missione “urbana” della quale è investita la Citigo, l’eventuale confronto tra la piccola slava e una potente sportiva lascia in realtà il tempo che trova. La ripresa dalle marce alte non può contare su una curva di coppia esattamente da trattore (95 Nm tra 3.000 e 4.300 giri/minuto), tuttavia non sempre è necessario scalare per riguadagnare velocità dopo una qualsiasi decelerazione. Il grado di rumorosità è ampiamente tollerabile a qualsiasi andatura, esclusa forse la velocità di crociera autostradale: oltre i 130 km/h i fruscii aerodinamici interferiscono con la routine di bordo, ma per la nostra mini-Skoda è ragionevole pronosticare una percorrenza “a pedaggio” decisamente minoritaria rispetto ai classici stop&go cittadini. E a ruote ferme, il ronzio del tricilindrico scende di volume sin quasi a scomparire: che sollievo.
Cinque stelle in movimento
L’elevato livello di sicurezza della Citigo fu confermato ancor prima del lancio sul mercato da parte dell’Ente indipendente Euro NCAP, che all’utilitaria ceco-slovacca assegnò il punteggio massimo di 5 stelle. Offerta con ABS e ESP di serie, la nostra Skoda possiede nel dispositivo di assistenza in frenata “City Safe Drive” un autentico avamposto tecnologico. Il sistema si attiva automaticamente in presenza di velocità comprese tra 5 e 30 km/h. Tramite un sensore laser integrato nel parabrezza, esso esegue una scansione dello spazio antistante la vettura, inizialmente su una distanza massima di 10 metri. Nel caso si rilevi il rischio di una collisione imminente e una reazione non sufficientemente tempestiva da parte del conducente, l’impianto frenante viene predisposto per l’attivazione. A seconda del grado di emergenza, il City Safe Drive effettua una frenata automatica fino all’arresto completo.
Fare affari oltrecortina
Delle tre varianti di citycar che il Gruppo Volkswagen ha aggiunto a listino nel corso del 2012, la Skoda risalta in definitiva per un rapporto qualità prezzo particolarmente conveniente. A parità di allestimento o quasi, il vantaggio competitivo nei confronti della up! oscilla infatti tra i 1.000 e i 1.500 euro. Potere di un marchio cui ancora il pubblico non ancora associa contenuti esclusivi ma che, nel silenzio, già sgrana una gamma di automobili di manifattura paragonabile a concorrenti “premium”. Si parte dai 9.090 euro della 1.0 Active 60 CV, si passa attraverso gli 11.410 euro della 1.0 Elegance 75 CV, l’esemplare da noi sperimentato, si chiude infine coi 12.200 euro della Elegance più potente, equipaggiata del cambio semi-automatico a 5 rapporti ASG di più recente introduzione. Le portiere posteriori sono un optional da 500 euro. 130 euro invece per il City Safe Drive, altamente consigliato. 2.860 euro il gap che divide poi la versione monofuel dalla variante Green Tec ad alimentazione benzina-metano. Volendo a tutti i costi passare per pignoli, l’apertura esclusivamente a compasso dei cristalli posteriori e la mancanza del comando di apertura finestrino passeggero sul bracciolo del guidatore sono inconvenienti che, almeno sulle prime, possono provocare un leggero prurito. Finché il problema non si ridimensiona da sé, e a prevalere è nuovamente la certezza di un acquisto spartano, ma azzeccato..
fonte articolo: newstreet.it